© PAU BRASIL® Vacanze in Brasile CANDOMBLE' DOS ORIXAS

Il Candomblè e' un'antichissima religione di origine Africana, molto più antica del cristianesimo, che si è sviluppata in Brasile con l'arrivo degli schiavi dall' Africa.


Gli Orixas sono divinità Africane che, durante le cerimonie religiose, vengono invocate dagli adepti, Figli di Fede, i quali creando una sorta di possessione, con la divinità, ricevono protezione ed aiuto per i propri bisogni terreni.

I terreiros, sono dei particolari luoghi dove si svolgono i riti. La cerimonia si svolge sotto la direzione del Babalorixá o “pai de santo” (padre di santo) oppure della Iyalorixá o “mae de santo” (madre di santo), che sono le più alte autorità del terreiros.

I protagonisti principali rimangono comunque gli Orixás che vengono invocati tramite suoni e ritmi particolari di percussioni e strumenti tradizionali sacri detti Atabaques creando nel partecipante la trance che poi sfocerà nella possessione vera e propria.

Le divinità entrano quindi in simbiosi con il proprio figlio, che riceverà l’
axé , cioè l’energia vitale presente in tutte le cose o per risolvere quesiti o guarire malattie.

In questi cerimoniali l'atto magico è parte integrante della religione che in questo modo viene ad esaltare il grande potere degli
Orixas

Gli Orixás , non sono le entità più alte presenti nell’universo: sono stati creati da Olorum ente supremo che ha trasmesso loro l’ axé ponendoli a governare ciascuno un elemento o attività terrena, ed anche gli esseri umani.

Ogni essere umano infatti ha due
Orixás che ne determinano la personalità, di cui uno principale, l’ Orixá de Cabeça del quale si dice sia “figlio”

E' una religione ancora oggi presente in Africa e si basa sulla esistenza di un Dio supremo, Olorum o Obatalá che si relaziona col creato attraverso gli Orixás i quali si incorporano negli esseri umani prescelti che ricevono, in stato di trance, l' Axé.

E' fondamentalmente una religione monoteistica, ma non c’è una effettiva gerarchia tra le divinità. Il concetto di bene e male fortemente radicato nella religione cattolica si dissolve quasi completamente nel candomblè , dove ogni divinità ha capacità di esercitare il bene ed il male attraverso i poteri a loro concessi ed ai diversi aspetti della natura e delle attività umane.

Ogni
Orixá ha quindi pregi e difetti, non è perfetto o infallibile, ma è tramite tra cielo e terra, ed è portatore della virtù divina e delle fragilità terrene, discostandosi fortemente dalla religione cattolica dove il bene assoluto e l'infallibilità divina sono incontestabili e prerogativa del Dio supremo.


Numerose sono le leggende in cui si avvicendano enormi poteri e pesanti errori, prodigi taumaturgici e sanguinarie efferatezze, grandi gesti e scadimenti civettuoli.

Non è a caso che nella descrizione di un
Orixá si riporti quasi sempre l'archetipo di coloro i quali ne sono adepti. Le “filhas” di Oxum (figlie di Oxum) possono essere delle madri molto premurose ma altrettanto delle gran vanitose.

Il candomblè nei secoli ha subito diverse mutazioni, dovute inizialmente alla clandestinità delle celebrazioni e successivamente all'adattamento nei tessuti urbani.

L'imposizione del cattolicesimo ha generato il sincretismo tra Santi ed Orixás , attraverso il quale gli schiavi, fingendo di pregare nella loro lingua madre, restavano fedeli alla propria religione, associando, per esempio Sant'Antonio, patrono dell'esercito portoghese, con Ogum , divinità del ferro e della guerra.

I momenti rituali più puri, rispetto agli originali africani, si vivono a Salvador Bahia ; qui ci si esprime nelle lingue relative alle "nazioni" di provenienza ( Yorubá, Gêge, Keto , etc.) conservando la corrispondenza dei simboli e la fedeltà della produzione musicale.

Il Candomblé è e resta sempre un aspetto molto profondo ed importante della cultura, delle tradizioni e della quotidianità della gente di Bahia che sente nel proprio spirito e nella grande ricchezza dovuta alla mescolanza delle razze il legame secolare col passato e con le proprie radici.

Non si può banalizzare o ridurre il
Candomblé ad una semplice pratica di riti magici, oscuri, o addirittura "cattivi" come spesso ci viene presentato nella nostra cultura ipocritamentee aperta.

E' una festa dell'essere umano, un grande momento di profonda religiosità e cultura, ed uno dei più belli e pacifici momenti aggregativi che si conoscano.

Probabilmente senza di esso non esisterebbe la meravigliosa produzione artistica brasiliana ed il buono del Brasile stesso.

Testimone è l'immensa produzione artistica, culturale, musicale di personaggi indiscutibili come Gil, Caymmi o il grande Jeorge Amado.

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